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Vivere per lavorare o lavorare per vivere?

Aggiornamento: 27 ott 2020

Stress e disagio mentale correlato al troppo lavoro


Questo articolo si pone come campanello di allarme e informazione verso uno spaccato della realtà della salute mentale in continua crescita: uno spunto per una riflessione personale, professionale e aziendale, verso azioni che mirino alla prevenzione e trattamento di chi soffre, appunto, di problemi di salute mentali correlati all'occupazione.

Partendo da un interessante articolo a riguardo, pubblicato sul Corriere della sera - Neuroscienze, il 9 ottobre 2017, si legge che un lavoratore italiano su cinque (a fronte di ventotto milioni di occupati), soffre di disturbo da stress correlato; le più colpite risultano essere le donne, facendo osservare una vasta gamma di sintomi psichiatrici secondari alle dfficoltà lavorative (1).

Le conseguenze dello stress che insorge collegato agli aspetti lavorativi sono svariate: ansia, irritabilità, disturbi del sonno, difficoltà cognitive ecc. Molto conosciuta è la sindrome da burnout: bruciato, esaurito, un vero e proprio svuotamento emotivo (2) e cedimento psicofisico del lavoratore (3).

Meno conosciuto, ma altrettanto importante, è il fenomeno del workhaolism, noto già nel 1970 (Wayne Edward Oates) ma tutt'oggi ancora senza una nomenclatura ufficiale che lo definisca in maniera chiara; il termine indica un lavoratore workaholic come una persona che nutre un così forte bisogno di lavorare tale da compromettere la sua salute, la sua felicità e le sue relazioni sociali (4); tutto questo si può paragonare oggi ad una new addiction come quella da internet (5).

Viviamo quindi in un'era in cui non solo ci si ammala per il troppo lavoro, ma alcune volte se ne ha un bisogno incontrollato per star bene. Le conseguenze di un lavoro mal gestito, mal organizzato, eccessivo, privo di feedback positivi, portano quindi il lavoratore ad essere un soggetto a rischio per disturbi e sintomi legati all'ansia e allo stress (il workaholist è un individuo che ha personalità con tratti riconducibili a quella di chi soffre di disturbo DOC di personalità (6)). È bene quindi, per le aziende monitorare la salute dei propri dipendenti, si pensi per esempio alla metodologia attuale di Valutazione Stress Lavoro Correlato proposta dall'INAIL nel 2017 (7); per i professionisti della salute mentale agire sia in modo preventivo che riabilitativo e avere una continua formazione a riguardo è auspicabile e, come per tutti i lavoratori … è necessario prendersi una pausa una volta ogni tanto!


PRoMIND - Servizi per la Salute Mentale

Dott.ssa Federica Bruno

Edit in Giugno 2018



1) Stress da lavoro: colpiti sei milioni di italiani soprattutto donne, Redazione Salute, Corriere della Sera - Neuroscienze, 9 ottobre 2017

2) Bornout, Psicologia del lavoro, Andrea Castello, 20 gennaio 2009.

3) Stress e bornout nelle professioni sanitarie. Un'introduzione. M.E. Campus, C. Forresu, L. Tronci, 2018.

4) Workaholic: Dipendenti dal lavoro si nasce o si diventa? La workaholism, o work addiction, è stata introdotta da Oates per indicare il bisogno di lavorare incessantemente, tanto da rientrare nelle New Addiction. State of Mind , il Giornale delle Scienze Psicologiche, Redazione, 18 giugno 2015.

5) Stress lavoro-correlato, online la versione aggiornata del manuale e della piattaforma. INAIL, 16 ottobre 2017 https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/stress-lavoro-nuova-piattaforma.html

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