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Il “peso” dei social network

Aggiornamento: 27 ott 2020

Abbiamo mai fatto caso a quante immagini di cibo, pietanze, ricette vediamo quotidianamente sui social? E quanti fisici scultorei? Quante nuove strategie di alimentazione? E se tutto questo avesse un peso per la popolazione? Numerosi studi dimostrano come i social siano legati alla comparsa di disturbi alimentari, soprattutto nei giovani


In questi anni fortemente tecnologici alla ricerca di “like” i social hanno conquistato importanza anche in campo di scelte alimentari. Sono proprio le immagini di cibi e tutto ciò che ne segue che fa sì che il 54% dei consumatori utilizzi i social per condividere esperienze alimentari e il 42% per chiedere consiglio sui cibi (1). Ma non c’è solo questo. Secondo il Dott. Stefano Lagona, Psicologo e psicoterapeuta “il mondo di immagini raccontato dai social può sicuramente contribuire all’esponenzialità dei fenomeni legati ai disturbi alimentari”(2). Lo studio di Smith et al, 2013 ci dimostra come un uso disadattivo dei social porti ad un aumento di sintomi bulimici o abbuffate, il tutto mediato da un’insoddisfazione corporea legata anche al confronto con fisici scultorei come ci viene detto da Rodgers & Melioli, 2016 (3).

E oggi, in un articolo pubblicato dall’Ansa.it Canale Salute e Benessere qualche giorno fa, Annalisa Venditti, psicologa esperta dei disturbi del comportamento alimentare presso il Gruppo INI-Istituto Neurotraumatologico Italiano, ci spiega che l’esordio per anoressia e bulimia è tra i 15 e 25 anni, con aumento dei casi tra gli 11/12 anni (4) causato da icone irraggiungibili. Ci viene anche detto come stiano aumentando casi di alimentazione incontrollata e casi di vigoressia tra gli uomini, ovvero quella forma di “dismorfismo corporeo che porta la persona ad una continua ossessione per il tono muscolare, allenamento […]” (4).

Naturalmente, come si legge anche negli articoli citati, questi dati devo essere solo un monito per comprendere cosa effettivamente si nasconde dietro questi disturbi che stanno prendendo sempre più piede soprattutto tra i giovani e come intervenire con tecniche e modalità specifiche.

PRoMIND-Servizi per la Salute Mentale Srls

Dott.ssa Federica Bruno

Edit in gennaio 2019

1) Cibo, corpo e disturbi alimentari nell’era 2.0, Enrico Prosperi, Psicoclinica Il giornale della Società Italiana di Psicologia Clinica Medica, 2017

2) Se l’anoressia viaggia sui social network, occhio a Instagram. Anoressia e Social Network, lo psicologo: “I giovani hanno sostituito lo specchio con la bacheca dei social. I siti pro anoressia e bulimia si sono trasferiti lì”, Paola Venturelli, Italia Chiama Italia, 28 luglio 2018

3) Web delle mie brame: social network, insoddisfazione corporea e disturbi alimentari. Dati sperimentali esistenti sostengono l’esistenza di una relazione tra uso di social network, insoddisfazione corporea e preoccupazioni relative al cibo. Guest, State Of MInd, Il Giornale delle Scienze Psicologiche, 11 gennaio 2017

4) Aumentano i disturbi alimentari tra giovani, età scende fino a 8-11 anni. Psicologa, 'cresce anche vigoressia. I social aggravano il problema', Redazione Ansa, Ansa.it Salute & Benessere. 10 gennaio 2019

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